Direttiva Europea “Case Green”

mercoledì 12 Aprile 2023

Approvata la direttiva europea “Case Green”, ecco cosa prevede

 

Il 14 Marzo il Parlamento Europeo ha approvato la Direttiva Case Green (o EPBD - Energy Performance of Buildings Directive) finalizzata a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e il consumo di energia degli immobili residenziali in tutti gli stati membri.

 

Con il provvedimento casa green l’Unione Europea intende ridurre del 55% entro il 2030 le emissioni nocive rispetto ai livelli del 1990 e raggiungere le emissioni zero entro il 2050

L’obiettivo è di agire prioritariamente sul 15% degli edifici più energivori, che andranno così collocati dai diversi paesi membri nella classe energetica più bassa, la G. In Italia si tratta di circa 1,8 milioni di edifici residenziali (sul totale di 12 milioni, secondo l’Istat).

La Direttiva non diventerà operativa prima del 2025, cioè dopo la fase di negoziati tra istituzioni europee che porterà al testo definitivo e al recepimento da parte degli Stati membri.

Case Green: definizione

Si definiscono “case green” gli immobili con risparmio energetico ed emissioni di gas nocivi pari o vicini allo zero. Le case sono attualmente classificate in base alla loro prestazione energetica per mezzo di indicatori che vanno da A4, che indica la classe energetica più performante a G, la meno performante. 

La Direttiva: immobili in classe D entro il 2030

La Direttiva prevede la riqualificazione energetica di tutto il patrimonio immobiliare, residenziale e destinato ad altri usi, per mezzo della ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica. In particolare:

  • gli immobili residenziali dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033;
  • gli altri edifici, invece, la classe E a partire dal 2027 e la D dal 2030;
  •  tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028.

Potranno essere esclusi dal raggiungimento degli obiettivi di efficientamento i Beni Culturali, palazzi storici e dal particolare valore architettonico, chiese e luoghi di culto, seconde case e abitazioni indipendenti con una superficie inferiore a 50 metri quadrati, edifici di edilizia residenziale pubblica.

Emissioni zero entro il 2050 

La Direttiva richiede un taglio dei consumi energetici di circa il 25%, per mezzo di interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari. Per arrivare alle emissioni zero al 2050.